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La palestra: un territorio sconfinato

di Omar Battisti

Riporto un’esperienza di lavoro occorsa molti anni fa, con un bambino con cui lavoravo a scuola, seguito da alcuni spunti sull’insegnamento che per me ne è derivato.

Subito dopo aver finito di scrivere gli appunti sul lavoro, riprendo la lettura di un articolo che avevo interrotto qualche settimana prima.

L’ultimo giorno tutti erano in palestra per le prove della festa finale. Palestra che è anche il luogo di ritrovo e di partenza verso casa. Redigendo gli appunti, notavo come il lavoro di tutta l’ultima mattinata fosse stato semplicemente, si fa per dire, quello di consentire che Mario prendesse il suo ritmo per entrare in palestra e che qui potesse farci qualcosa di suo. È stato come un approdo, che ha toccato terra quando, dopo un po’, Mario mi risponde: “Voglio un foglio bianco”, in seguito al mio va e vieni dalla palestra al posto esterno dove si era seduto lontano dallo sguardo di tutti.

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L’autismo, quali buone pratiche?

Chiara Mangiarotti

Negli ultimi vent’anni la sindrome dell’autismo non ha cessato di aumentare la sua prevalenza, se consideriamo che negli anni ’40, all’epoca di Leo Kanner e Hans Asperger, i primi ad aver isolato l’autismo, si trattava di una diagnosi rara, come è rimasta fino al termine degli anni ’90.Oggi le ultime ricerche attestano una prevalenza dello 0,84 sul totale degli scolari in Italia (Scuole Primarie e Secondarie di primo grado) , in lieve aumento rispetto al 2015-2016 mentre dai dati dei CDC, Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta, negli Stati Uniti nel 2014 la prevalenza è aumentata all’1,68% . Nei Paesi europei la prevalenza media si colloca sull’1%, con un picco per l’Islanda dove supera il 2,6% , i lettori dello scrittore islandese Jón Kalman Stefánsson non se ne meraviglieranno!

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